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La sanità deve aumentare l’intensità delle cure domiciliari

(E rafforzare le risorse per la sanità territoriale)

Negli ultimi anni, l’assistenza domiciliare in Italia ha registrato una crescita significativa nel numero di pazienti presi in carico: si è passati da 662.729 over 65 nel 2021 a 1.546.443 nel 2024. Tuttavia, dietro questo incremento si nasconde una realtà meno incoraggiante: la frequenza e l’intensità delle prestazioni restano spesso insufficienti per garantire una reale continuità assistenziale.

Secondo il report “I numeri della long-term care in Italia” (Italia Longeva, 2024), oltre il 50% delle cure domiciliari si limita a un singolo accesso annuale, un dato che riflette un’assistenza occasionale piuttosto che un intervento strutturato.

In Lombardia, nel 2023, più del 60% degli accessi ADI ha avuto durata minore di un solo giorno, mentre solo il 25% degli interventi può essere considerato parte di un percorso regolare con un minimo livello di intensità clinico-assistenziale (Vedi Grafico)

Come evidenziato da numerosi esperti e fonti qualificate – tra cui Il Sole 24 Ore (https://www.ilsole24ore.com/art/cure-domicilio-obiettivo-pnrr-centrato-ma-fondi-spesi-meta-e-servizi-light-AH6jK8dC?refresh_ce) il numero di pazienti presi in carico non basta a misurare l’efficacia del sistema domiciliare. È fondamentale capire quali prestazioni vengono erogate e con quale continuità e intensità.

Il Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità (C.R.E.A. Sanità) dell’Università di Tor Vergata, elaborando dati del Ministero della Salute, ha stimato che le ore annue di assistenza domiciliare per anziano over 65 sono scese da circa 18 ore nel 2018 a meno di 10 ore nel 2024, evidenziando un calo preoccupante della reale intensità assistenziale.

ASSEDO sottolinea che non basta ampliare il numero delle prese in carico: è urgente garantire interventi più intensivi, continuativi e personalizzati, in linea con i bisogni clinici e sociali delle persone anziane e fragili che sono in continuo aumento.

Inoltre, crediamo che una moderna analisi dei dati, a livello sia nazionale che regionale, possa dimostrare che un rafforzamento delle cure domiciliari non solo migliora la qualità dell’assistenza, ma rende anche più sostenibile l’intero sistema sanitario.

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